Non pochi immaginano che la stilografica possa essere schematizzata come un contenitore bucato. All'interno del contenitore si verserebbe del liquido colorato che attraverso il forellino raggiungerebbe la punta con cui il liquido viene disteso sulla carta.
Le cose sono in effetti un poco più complicate, anche se c'è il contenitore e c'è il forellino.
Il principio alla base del funzionamento di una penna stilografica è conosciuto come legge di capillarità . La legge di capillarità o legge di Jurin fu formulata già ai primi del Settecento dal Signor Justin Jurin, un inglese molto interessato alla philosophia naturalis - come si chiamava allora la fisica - ma era stata ampiamente anticipata e resa possibile dalle tante osservazioni empiriche nel campo della pressione, in particolare dagli esperimenti del nostro fiorentino Evangelista Torricelli.
Senza entrare in troppi dettagli tecnici, adatti a chi ha dimestichezza con la fisica o le sue applicazioni nella ingegneria dei fluidi (ma per le quali rimandiamo i più curiosi a : https://www.youmath.it/lezioni/fisica/idrostatica-fluidodinamica/3203-capillarita.html ) la legge di Jurin o della capillarità stabilisce che in presenza di certe condizioni un liquido può risalire un tubo capillare, cioè un tubo molto piccolo, anche in presenza di una forza che lo spingerebbe in direzione contraria. E' quello che succede con la penna stilografica. L'alimentatore, quell'elemento su cui poggia il pennino metallico non è altro che una "spugna" capace di far risalire il liquido contenuto nel serbatoio o nella cartuccia d'inchiostro
verso il pennino. A sua volta il pennino con il suo taglio centrale agisce come un ulteriore spugna che accompagna il liquido nel suo tratto finale, fino alla punta del pennino, che così troviamo sempre inumidita d'inchiostro e pronta a lasciare una traccia colorata sulla carta.
Molti aspetti contribuiscono al corretto funzionamento della stilografica (caratteristiche dei canali di alimentazione, recupero dell'aria, materiali in cui sono realizzatigli alimentatori, viscosità dell'inchiostro, larghezza del taglio del pennino, ecc.) ma questo è il meccanismo di fondo. Una volta compreso la ragione del funzionamento sarà relativamente semplice risolvere i piccoli problemi o le microregolazioni che possono rendere una penna stilografica più prestante o più piacevole da utilizzare per ciascuno.
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